Gavardo – Il cosiddetto Museo di Gavardo è in
realtà il Museo Archeologico della Valle Sabbia. Di
questo un museo piccolino (due dipendenti, il direttore
e la responsabile delle attività didattiche e
in questo periodo una volontaria del servizio civile)
si è parlato al Rc Vallesabbia (presidente Davide
Donati).
Per piccolo che sia, il museo vanta però una storia
singolare essendo il più vecchio museo archeologico
locale in Italia essendo nato nel 1954 in una epoca nella quale le problematiche del dopo guerra erano tante e tali che pochi coltivavano la sensibilità della ricerca archeologica minore (cioè locale). Fu così che,
anticipando un po' le mode, il Gruppo Grotte di Gavardo, associazione che promosse e tuttora promuove le attività del museo, potè raccogliere materiale importante e a volte addirittura eccezionale come lo scheletro
dell'ursus speleus di 20mila anni fa o la borraccia
in terracotta romana con scene mitologiche tanto
bella che addirittura il Museo Archeologico di Roma
l'ha richiesta per una mostra.
La visita organizzata dai rotariani ha consentito di
conoscere sia le sale aperte al pubblico che i laboratori
dove si procede al lavoro di studio, particolarmente
interessati sono stati i nostri soci ai
ritrovamenti in materia di lavorazione dei metalli
con tutto ciò che serviva ai nostri antenati del mesozoico per realizzare strumenti di difesa e di caccia. Proseguono infatti con soddisfazione gli scavi a Bione dove è stata ritrovata una "fucina" preistorica mentre nei
prossimi giorni e per tutta l'estate riprenderanno gli scavi sul laghetto di Lucone a Polpenazze inserito dall'Unesco nel Patrimonio dell'Umanità per
l'insediamento palafitticolo.