Uscendo dall'autostrada A4 Torino Venezia a Brescia est, si prosegue in direzione Salò lungo la statale 45 bis e si arriva a Gavardo.
Importante centro laniero fu sede fin da prima dell'anno Mille di un gran feudo del Vescovo di Brescia e conserva ancora oggi un nucleo antico abbastanza ben conservato di case del XV e XVI secolo. Accanto alla Chiesa Parrocchiale la Casa del Vescovo, bell'edificio quattrocentesco oggi sede del Museo Civico Archeologico della Valle Sabbia. Fondato nel 1956 dopo il ritrovamento di uno scheletro di orso delle caverne (ursus speleus) in una grotta nelle vicinanze, il museo ospita numerosi e interessanti reperti di età preistorica e romana che testimoniano insediamenti antichissimi in questa zona. (aperto lunedì, mercoledì e giovedì ore 9-12, sabato anche dalle 14 alle 17. Per visite guidate, prenotazioni telefoniche allo 0365371474).
All'ingresso sud del paese merita una visita la quattrocentesca chiesa di San Rocco che contiene affreschi ex-voto dei secoli XV-XVI e un interessante crocifisso ligneo.
Riprendendo la statale si arriva a Villanuova sul Clisi un importante centro tessile il cui territorio prevalentemente montuoso e collinare si estende tra i monti Renico e selvapiana a nord-ovest e il monte covolo a sud est. Il centro abitato è situato sulla sponda sinistra del fiume Chiese. Per tutti coloro che amano un relax più attivo, ci sono inoltre possibilità di passeggiate a piedi e a cavallo.
Riprendendo la strada da Villanuova, con una deviazione verso sinistra si imbocca la SS 572 della Val sabbia che ci porta a Sabbio Chiese il cui abitato più antico, che sorge sulle rive del torrente Vrenda poco prima della confluenza con il Chiese, si sviluppò mano a mano attorno allo sperone roccioso su cui sorge il Santuario della Madonna della Rocca. La Rocca di Sabbio (X secolo) l'unica sopravvissuta dell'antico sistema difensivo valsabbino, fu trasformata nella prima meta' del XVI secolo in oratorio, con due chiese sovrapposte che conservano ancora la struttura del castello. Nel complesso è allestito un Museo della Civiltà Contadina (visite su prenotazione telefonando in Comune 036585119 o alla parrocchia 036585168). Da visitare a Sabbio anche la Parrocchiale di S.Michele di fondazione tardo-gotica e nel vicino Sabbio Sopra, merita una visita anche la Chiesa di San Martino del XV secolo in stile romanico-gotico.
Se capiterete a Sabbio il giovedì di mezza quaresima, mentre mangiando frittelle dolci e bevendo vin brule, avrete anche la possibilita' di assistere al tradizionale "Rogo della Vecchia", un rito di buon auspicio che nella tradizione rappresenta un tentativo di bruciare tutti i vizi e distruggere tutte le epidemie che un tempo avevano afflitto la zona, ma che serve anche a trarre auspici sul raccolto. Si dice infatti che se i vestiti della vecchia bruciano lentamente e le ceneri si disperdono nel vento, il raccolto sarà abbondante, mentre se il fantoccio non brucia bene o crolla ai piedi del falò si avrà un'annata cattiva.
Proseguendo lungo la strada dopo pochissimi chilometri si trova la deviazione per il borgo collinare di Provaglio Val Sabbia, dove si trova il Santuario della Madonna delle Cornelle dove la tradizione vuole che nel XVII secolo dei ragazzi trovarono un rilievo delle Vergine, miracolosamente abbagliante.
Riprendendo la strada principale si arriva a Vestone, il più importante centro della Valle il cui sviluppo economico ha trasformato molto l'antica struttura del paese. La frazione Nozza, dominata dai ruderi di un'antica rocca, porta con un interessante percorso nella vicina Valtrompia. Lungo questa valle di collegamento numerosi sono gli esempi dell'arte dei Boscai', il cui cognome era Pialorsi. I Boscai', forse originari di Venezia, operarono tra il XVI e il XVIII secolo e i loro intagli costituiscono il vanto di molte chiese della Val Sabbia.
L'itinerario prosegue verso il Lago d'Idro il cui bacino dalla forma stretta e allungata (10 Km di lunghezza, massimo due di larghezza) si apre nella Valle del Chiese segnando il limite superiore della Val sabbia. Dagli anni trenta il Lago d'Idro è stato trasformato in serbatoio artificiale per la produzione di energia elettrica. Interessanti i borghi rivieraschi. Idro, dove in località Castel Antico sono stati ritrovati i resti di un villaggio di tradizione retica. Poco distante Anfo, con le imponenti fortificazioni della Rocca. Edificata in epoca viscontea e ricostruita sotto Venezia (1450-1490), fu parzialmente demolita nel 1796 per ordine di Napoleone. Nel 1813 era già stata ricostruita, con una trincea verso Anfo e con batterie e casematte sovrapposte verso Trento. Durante la III Guerra d'Indipendenza fu difesa da Garibaldi.
Dopo un lungo periodo d'abbandono l'imponente complesso è oggi in corso di recupero. Subito dopo il campanile di Sant'Antonio, che vanta il campanile più antico della Val Sabbia (secolo XIV) c'è il bivio per Bagolino. La strada si eleva salendo ad ampie volte con bella vista sul lago e sul piano di Oneda e, piegando, entra nella verde valle del Caffaro ricca di boschi, per arrivare dopo circa dieci chilometri a Bagolino. Antico borgo famoso per il suo tipico formaggio e per il coloratissimo carnevale, Bagolino è oggi un frequentato centro di villeggiatura estiva ed invernale ed un punto di partenza per gli impianti sciistici della Valle Dorizzo, Gaver e del Monte Maniva. Dominato dalla Parrocchiale di San Giorgio che contiene affreschi di garnde interesse, conserva ancora oggi integra l'antica struttura urbana: le vecchie case ornate di ferro battuto collegate tra loro da sottopassaggi, si dispongono assecondando la morfologia del terreno e formano un insieme ricco di valore ambientale.