SOLIDARIETA´. Il centro educativo polivalente vuole migliorare le condizioni di vita della popolazione congolese
L´impegno bresciano in Congo per la «Maison de la paix»
Manuel Venturi
Il progetto è stato illustrato a Villa Fenaroli da monsignor Zani in un incontro organizzato da due rotary Club bresciani
Bresciaoggi lunedì 02 luglio 2012 CRONACA, pagina 10
La «Casa della pace» per il Congo parte da Brescia. L´impegno di monsignor Vincenzo Zani, sottosegretario della Congregazione per l´Educazione Cattolica, sta cominciando a diventare realtà, anche grazie al cuore della nostra città. Nel 2011 è nata proprio a Brescia la Onlus «Sfera» (Sviluppo, Fraternità, Educazione, Responsabilità, Accoglienza), dedicata a monsignor Gennaro Franceschetti, in passato parroco di Manerbio e direttore del centro Paolo VI, scomparso nel 2005: da quell´esperienza è partito il progetto «Maison de la paix», che vuole costruire una struttura polivalente a Kikwit, dove vivono un milione di persone.
MONSIGNOR ZANI ha parlato del progetto ad un incontro organizzato dai rotary Club Brescia Est e Valle Sabbia all´interno di Villa Fenaroli a Rezzato. Il prelato, che si occupa di questioni relative a seminari, università e scuole cattoliche di tutto il mondo, ha esordito parlando di un incontro tenutosi a Beirut nello scorso aprile, utile per inquadrare la Primavera araba: «Questa rivoluzione, fatta dai giovani attraverso i moderni mezzi di comunicazione, apre nuove prospettive, perché questi giovani hanno vinto la paura del cambiamento, ma ora si trovano senza punti di riferimento». In questo contesto, ha notato monsignor Zani, l´educazione ha un aspetto fondamentale, e la Chiesa Cattolica avrà una grande sfida da superare: la spinta a portare i valori cristiani nel mondo si è concentrata soprattutto sull´Africa, come testimonia l´impegno per il Congo. Una nazione in cui i problemi rimangono parecchi e di dimensioni enormi. Nello Stato africano un bambino su quattro muore a causa di malattie, guerre e fame; nella sola Kinshasa, capitale del Congo, vivono 11 milioni di persone, di cui 60 mila bambini di strada.
IL CENTRO educativo polivalente «Maison de la paix» vuole migliorare le condizioni di vita della popolazione congolese, puntando soprattutto su donne e bambini, tra le fasce deboli della popolazione.
Per ora il centro è solo un progetto, ma grazie all´aiuto di molti – tra cui il rotary bresciano – sono stati acquistati 12 ettari di terreno, che serviranno per costruirlo e coltivare i campi circostanti. Un primo passo importante.
NELLA CASA DELLA PACE, un reparto sarà dedicato agli aspetti sanitari, focalizzandosi soprattutto sullo svezzamento e sulle malattie più comuni tra i piccoli.
Verrà edificato anche un centro di formazione professionale, dedicato ad agroalimentare, meccanica e falegnameria, con corsi di taglio e cucito per le donne. Il centro sarà affidato alla Congregazione delle Suore francescane angeline, presenti a Kikwit da venticinque anni.
«Vogliamo creare una forte sinergia tra Italia e Africa anche tramite le università: c´è già un accordo con un ateneo romano, che si occuperà della formazione dei volontari – ha spiegato monsignor Zani -. Con internet sarà possibile fare formazione a distanza, e alcuni giovani congolesi verranno a formarsi nel nostro Paese».
AL PROGETTO hanno già aderito, oltre ai rotary di Brescia Est e Valsabbia, anche le Diocesi di Brescia e Fermo, mentre sono in fase di definizione gli accordi con Confalimentari e con il Coordinamento degli odontoiatri italiani.COPYRIGHT