L’OPERA - VOLUTA DAI ROTARY CLUB - E’ STATA PRESENTATA IN ATENEO
In un libro il genio delle arti figurative bresciane lungo 2.000 anni
Duemila anni di arte pittorica bresciana in un’antologia nata per iniziativa congiunta dei Rotary club bresciani e dell’Ateneo. È stata presentata ieri nella sede dell’Accademia delle arti e delle scienze di Palazzo Tosio l’opera «Duemila anni di pittura a Brescia», realizzata con il coordinamento scientifico di Carlo Bertelli e il coordinamento editoriale di Elisabetta Conti.
«Un’opera di notevole pregio, che ripercorre il genio delle arti figurative compendiando 2000 anni in un unico volume e dando spazio a 360 gradi alla cultura pittorica» ha commentato Francesco Lechi, presidente dell’Ateneo, dando il via alla presentazione.
«Un’iniziativa importante non solo per il territorio ma anche per i Rotary, risultato di un lavoro d’équipe intenso» ha proseguito Angelo Borgese, presidente dell’Associazione amici di Lino Poisa. «Duemila anni di pittura a Brescia» annovera saggi e contributi di Luciano Anelli, Pier Virgilio Begni Redona, Carlo Bertelli, Elisabetta Conti, Maria Teresa Donati, Matteo Ferrari, Fiorenzo Fisogni, Fausto Lorenzi, Pierfabio Panazza, Mauro Pavesi, Elisabetta Roffia, Filli Rossi, Renata Stradiotti, Valerio Terraroli e Thea Tibiletti, arricchiti da 440 splendide immagini fotografiche delle opere di 223 autori.
«Duemila anni che ripercorrono la pittura da quando se ne può iniziare a parlare, con un accento non sulle opere necessariamente di autori bresciani ma portate a termine "a Brescia" - spiega Elisabetta Conti, comunicando la grande gioia di vedere l’antologia ultimata -. Un’opera enciclopedica ma non esaustiva, che spazia dalle ville lacustri gardesane al periodo longobardo, dall’ultimo trentennio del ’200 al Trecento che va dal gotico cortese a Gentile da Fabriano, il "pittore della luce", per proseguire con il suo arrivo a Brescia alla corte di Pandolfo Malatesta, ai primi del ’400. Il volume parla delle miniature, delle opere di Floriano Ferramola e di quelle dei tre "grandi", Romanino, Moretto e Savoldo, delle decorazioni di Palazzo Loggia e del primo manierismo. Il secondo volume si apre invece sulla ricchezza del ’600 e del ’700, fa una carrellata dei pittori dell’800 e si ferma alla fine degli anni ’40 del Novecento, concludendo con approfondimenti sul collezionismo e i musei».
L’antologia sarà donata alle biblioteche cittadine e delle case circondariali, alle scuole superiori e alle Università ed è disponibile su donazione presso i Rotary Club, «con l’obiettivo di raggiungere un pubblico vasto, non solo di specialisti, e di suscitare l’interesse dei giovani per condividere con loro questo patrimonio» ha concluso Angelo Rampinelli Rota.
ch. c.