Il Rotary? A Brescia 16 circoli e 796 soci

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Il Rotary? A Brescia 16 circoli e 796 soci
23 Maggio 2010
Testata news: 

IL 25° CONGRESSO DISTRETTUALE. Tutti i club del Distretto 2050 riuniti al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera per tre giorni di lavoro e per il rinnovo cariche

Il «turnover» non fa sconti: oggi ricambio in tutti i club Un solo presidente donna: Clara Stabiumi (Valsabbia) cede il testimone a Elena Albini (Sud-Est Montichiari)

E’ in corso oggi e domani al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera il 25° Congresso del distretto Rotary 2050 e, come di consueto, l'appuntamento sarà l'occasione per un passaggio di testimone: cambierà il governatore, e cambieranno i singoli presidenti dei circoli.
«Il Rotary è una ruota, l'immagine metaforica di un percorso basato sul ciclico cambiamento del proprio ruolo», spiega il presidente uscente del Rotary di Lovere, Iseo e Breno, Vittorio Lorusso, sottolineando come una presidenza che si rinnova di anno in anno è solo una delle caratteristiche principi dell'essere rotariani, un circolo nel quale si entra per «elezione», vale a dire perché individuati da altri soci come meritevoli di esserlo.
«Di solito sono i soci già iscritti a proporre la candidatura di una persona - chiarisce Lorusso -. Poi questa viene vagliata dalla commissione e dal consiglio del club e, se approvata, viene girata al diretto interessato».
ENTRARE a far parte di un club del Rotary costituisce un impegno non da poco, dal momento che il circolo si riunisce con assiduità (gli incontri sono fissati con cadenza settimanale) e i costi di partecipazione sono tutt'altro che esigui (c'è chi parla di 120 euro al mese e chi stima la cifra di adesione sui mille euro annui). Eppure questo, a detta dei soci, serve proprio per preservare la caratteristica di eccellenza che costituisce forse l’elemento distintivi del club, dedito per sua natura a utilizzare le migliori professionalità per scopi filantropici e sociali.
«Lo spirito del nostro fondatore è stato mettere insieme le migliori teste nei diversi settori della nostra società affinché potessero analizzare ed eventualmente risolvere problematiche molto concrete», chiarisce Lorusso, spiegando che la dote che ogni socio versa mensilmente o annualmente abbia il significato specifico di permettere al club di concretizzare azioni di service per il proprio territorio. Il Rotary di Lovere, Iseo e Breno, ad esempio, sostiene da oltre 15 anni l'attività dei missionari saveriani in Tanzania, dove è stato costruito un ospedale e dove a breve verrà inviato un medico del club per dare una mano nella fase di avviamento. Il Rotary di Brescia Manerbio, invece, con il suo impegno sta contribuendo alla costruzione di una Casa della gioventù in Perù, una struttura deputata ad accogliere bambini e ragazzi che non hanno famiglia e che lì possono ricevere non solo vitto e alloggio ma anche un’ adeguata istruzione. «E’ un progetto ambizioso ma nel quale crediamo molto, grazie anche alla presenza di suor Saveria Menni, la religiosa bresciana che ha già contribuito a realizzare un’analoga struttura in Argentina», spiega il presidente Andrea Negretti, che individua nella capacità di servizio tipica dei rotariani la caratteristica principe della loro eccellenza, concetto condiviso anche dal presidente uscente del Rotary di Brescia Vittoria Alata Roberto Rezzola, che non manca però di evidenziare come talvolta l'individualismo dei singoli componenti del club possa creare ostacoli nella realizzazione dei progetti. «Il compito di chi annualmente ha il ruolo di presidenza del club è proprio riuscire a dare armonia al gruppo, superando eventuali personalismi e diversità di vedute che sono innati in un contesto che viene gestito in modo democratico e non come una caserma»,- chiarisce Rezzola, non senza ricordare il progetto del blocco operatorio in Nuova Guinea che sarà inaugurato nei prossimi mesi e costituisce il fiore all’occhiello degli ultimi anni di attività del club.
PIÙ LEGATI AL TERRITORIO sono i progetti portati avanti dal Rotary di Valle Sabbia, che vanno dal laboratorio di informatica alla scuola elementare di Agnosine alla casa di accoglienza di Idro, frutto forse dell’ottica pragmatica tipicamente femminile dell’unico presidente donna della provincia di Brescia, Clara Stabiumi, primatista anche in fatto di età, visto che ha solo 36 anni e l’età media dei 796 membri dei 16 club bresciani supera abbondantemente i 40, se non i 50.
La presenza delle donne nei diversi club è ancora molto esigua (5 donne su 66 soci per il Vittoria Alata, 3 donne su 60 per quello di Lovere, Iseo e Breno, nessuna donna nel più piccolo di Brescia Manerbio che annovera solo 31 soci) ma - assicurano i soci - sta crescendo esponenzialmente.

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