GAVARDO – E’ un uomo certo poco diplomatico e molto pragmatico il presidente del Brescia Calcio Gino Corioni alla sua 45esima stagione agonistica nelle vesti di presidente di una squadra calcistica, un po’ il decano
dei presidenti di calcio italiani. Era ospite del Rotary Valle Sabbia con il figlio Fabio Corioni, dirigente della serie giovanile del Brescia, vanto della società a livello nazionale e con Ugo Calzoni, manager siderurgico di lungo corso ben conosciuto in Valle Sabbia e ora coinvolto nel rilancio della società calcistica. In effetti il Brescia Calcio della gestione Corioni vanta un primato che fa riflettere: 6 promozioni in serie A e 6 retrocessioni in serie B. Insomma manca la forza per restare in serie A riconosce il presidente: perché «io non ho le spalle abbastanza larghe e perché a Brescia non abbiamo uno stadio adatto e che consente di fare businnes ». «Come numero di abitanti siamo la 4° realtà territoriale in Italia dopo Roma, Milano e Napoli con oltre 1 milione e 300 mila abitanti della Provincia di Brescia e abbiamo l’ultimo stadio italiano per possibilità di utilizzo». Accolto dal presidente (2010-2011) del RC Valle Sabbia Pierdomenico Dall’Era a Gavardo, il 31 maggio scorso, Corioni ha esordito senza preamboli: «Sono venuto molto volentieri in Valle Sabbia perché qui ci sono i soldi veri e sono quelli che servono oggi al Brescia per tornare in Serie A e restarci». Un messaggio che pare non aver raccolto per il momento gli entusiasmi dei soci valsabbini indicati anche dai giornali come i più probabili acquirenti della compagine calcistica forse perché non pare che il vecchio leone Corioni abbia intenzioni serie di “mollare la palla”.