Etica e impresa, manager a confronto con l'uomo di Chiesa

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30 Maggio 2010
Testata news: 

Odolo – Grande serata dei Club Valle Sabbia con la presidente Clara Stabiumi, RC Abbazia di Rodengo con il presidente Davide Artioli, del RC Valtrompia con il
presidente Giuseppe Martinazzi e del RC Salò e Desenzano del Garda con il presidente Andrea Guetta. Ad impreziosire la serata il Governatore Carlogiorgio Pedercini, il decano dei Pdg Enzo Cossu e l'Assistente del Gruppo Cidneo Marino Appodia. Il relatore, don Luca Violoni, sacerdote bocconiano, impegnato nell'Ufficio degli affari economici della Diocesi di Milano e segretario della Commissione grandi eventi della Diocesi meneghina per offrire una lettura e alcuni strumenti di comprensione della recente Enciclica papale “Caritas in veritate”. Ha chiarito subito il relatore che si tratta di una enciclica sulla fede e
infatti segue le due encicliche di Papa Benedetto XVI sulla speranza e sulla carità, una fede che deve però essere incarnata nell’arena della quotidianità che riguarda la vita di tutti e quindi appunto il tema dell’economia e della politica.
Oggi il sistema economico, caratterizzato dalla globalizzazione, determina – secondo il relatore – l’impossibilità da parte della politica di compensare
le distorsioni socio-ambientali determinate dallo sviluppo economico e diviene quindi quanto mai urgente e fondamentale che il momento economico sia, già in partenza, ontologicamente buono, sano, rispettoso dei diversi soggetti che vede coinvolti. L’etica diviene dunque parte integrante dell’economia nel momento in cui si riconosce anche nella dimensione economica la centralità dell’uomo.
Ecco perché l’etica non si può considerare un lusso e neppure un limite alla libertà di intrapresa, ma è proprio l’etica che offre la bussola in un intricato dedalo di possibili vie da percorrere.
Tutto ciò a patto di riuscire a superare e contrastare
l’assurdo approccio ideologico, frutto della nostra civiltà, secondo cui l’uomo è individuo e monade. Nella misura in cui riusciamo a comprendere che l’uomo si definisce e si realizza unicamente in una dimensione di reciprocità con l’altro e, quindi, che l’economia stessa è
luogo di reciprocità solo allora potremo comprendere
pienamente il valore di un atteggiamento etico. «Ogni operatore economico – dice il relatore – è chiamato a donare qualcosa all’altro, a costruire una relazione, fosse anche solo una propria scelta manageriale. Ma vivere l’etica
fino in fondo comporta l’esigenza di una verità più grande e nell’enciclica il Papa dice che questa verità è data dalla somiglianza dell’uomo a Dio».
Numerosi gli interventi suscitati tra i presenti, fra i quali quello di un socio che ha presentato la difficoltà di un approccio laico a questa tematica, ma il relatore ha condiviso pienamente la conclusione per la quale fonte dell’etica è certamente la coscienza di ciascuno di noi, la scienza che ciascuno di noi ha dentro di sé, una soluzione
che vale per i non credenti come per i credenti che riconoscono nella propria dimensione intima e introspettiva la più autentica esperienza di spiritualità.

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