VALLIO – Una ottima cena nel moderno foyer delle rinnovate Terme di Vallio, storica località valsabbina per le ferie, quando nell'800 era costume recarsi dalla città, e in particolare da Milano, nei paesi di mezza montagna trascorrere la villeggiatura. Poi la moda è cambiata e,
complice anche lo sviluppo delle pratiche sportive invernali, la meta è divenuta l'alta montagna. Così molti paesi della valle, da Vallio Terme appunto alle Pertiche, hanno perso la vocazione turistica. Ma le terme di Vallio
continuano il servizio di cure ampliato con i più “modaioli” trattamenti di relax ed estetici e soprattutto – è l’unica fonte termale bresciana a farlo – con l'imbottigliamento della salubre acqua. Le Terme di Boario, infatti, utilizzano una fonte per le cure termali differente da quella utilizzata per l'imbottigliamento e le altre due aziende imbottigliatrici bresciane, la Tavina di Salò e la Sole di Nuvolento, non hanno acque termali.
In Italia siamo grandi consumatori di acqua in bottiglia, seguiti solo dai francesi e dai tedeschi; vantiamo infatti ben oltre 330 etichette diverse, tanto che non è raro nei ristoranti raffinati trovare, oltre alla lista dei vini, anche la lista delle acque. Le acque minerali si suddividono
in quattro categorie fondamentali a seconda del contenuto di sali minerali e in base a questo dovrebbero essere scelte dal consumatore che necessita di soddisfare o
prevenire specifici sintomi. Vi sono le acque "minimamente minerali" con bassissimo quantitativo di sali minerali come la Lauretana o la Plose; le "acque oligominerali" come la Castello appunto o la Levissima; "acque minerali" come la San Pellegrino e "acque ricche di sali minerali".
Di tutto questo si è parlato al RC Vallesabbia (presidente Davide Donati) durante il quale di particolare interesse è risultato il richiamo del relatore, dottor Sergio Berardi (titolare Acqua Castello), all'attenzione da prestare nell'utilizzo dei cosidetti depuratori domestici che molta
diffusione hanno avuto negli ultimi anni.
Infatti, seppur contro voglia, ha dovuto riconoscere
che in molti paesi l'acqua del rubinetto è ottima, ma altrettanto non si può dire dell'acqua erogata da questi depuratori se non vengono manutenuti con la massima cura e attenzione.
Premesso che nessun depuratore è in grado di "purificare" l'acqua dalla presenza di eventuali metalli pesanti (come
certe pubblicità sembrano voler far credere) è invece frequente il caso nel quale la scarsa manutenzione favorisca il formarsi di colonie di batteri che contaminano l'acqua. Per lo stesso motivo, ha ammonito Berardi,
«l'acqua in frigo va sempre riposta tappata per evitare la contaminazione da altri batteri presenti nei cibi».