IN OSTETRICIA
Al Civile l'ecografo per le patologie prenatali
In tempi di spending review e di tagli delle risorse, comprese quelle a disposizione della sanità, il supporto di fondazioni e realtà associative e filantropiche «è sempre più essenziale per contribuire al mantenimento di alti standard qualitativi delle strutture sanitarie». Lo ha sottolineato Ermanna Derelli, direttore generale facente funzioni degli Spedali Civili, in un'occasione particolare: la donazione, da parte di Fondazione della Comunità Bresciana, di dodici Rotary Club della nostra provincia, Associazione Agemo 18 Italia onlus e di disponibilità derivanti dal lascito dell'ostetrica Pierina Migliorati all'ospedale cittadino, di 90 mila euro per l'acquisto di un sofisticato ecografo digitale destinato all'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del Civile.
I donatori, in particolare, hanno voluto condividere il progetto «Ambulatori ad alta specialità» della Clinica ostetrica dell'ospedale. «Grazie a questo ecografo - ha aggiunto la Derelli - potremo rendere ancora più precise le diagnosi e di conseguenza più mirate le terapie, in particolare per le patologie prenatali». Nel 2011, nell'unità di Ostetricia e Ginecologia, sono state ricoverate 3.642 pazienti in regime ordinario e 170 in day hospital.
Enrico Sartori, che la dirige, ha fornito alcuni dati relativi al 2012. «In un anno abbiamo seguito 3.750 parti, i ricoveri ostetrici sono stati cinquemila e altrettante le prestazioni ambulatoriali di medicina materno fetale e di diagnosi prenatale. In media, ogni anno, sono circa 300 i casi di patologie fetali».
Tornando al nuovo ecografo, Sartori ha precisato che si tratta di «una piattaforma completamente digitale e avanzata che rappresenta la migliore tecnologia attualmente disponibile. È un progetto prospettico di alto profilo scientifico».
Caterina Groli, responsabile del servizio Diagnosi prenatale ha aggiunto: «Consentirà diagnosi sempre più accurate e complete anche nei dettagli della fisionomia del feto».
Silvio Valtorta, segretario generale della Fondazione della Comunità Bresciana - presente assieme ai rappresentanti dei dodici Rotary coinvolti e ad Annalisa Stizioli, presidente di Agemo 18, ricordando finalità e operato della realtà che rappresenta, ha rammentato: «In undici anni di attività la Fondazione ha erogato, in forma diretta o indiretta, circa 30 milioni di euro. Caratteristica peculiare della Fondazione della Comunità Bresciana è la capacità di servire qualsiasi fine di utilità sociale ritenuto rilevante nella comunità, sviluppando una visione globale delle necessità del territorio».
Paola Gregorio